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Enologo: Giancarlo Soverchia

I nostri vini sono controllati e certificati dall’Ente Suolo e Salute S.r.l.
Odc. Autorizzato con DM MRAAF 9697232 30/12/90 in applicazione al Reg. CEE 22092/91
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Píkler

Colli Pesaresi Sangiovese D.O.C.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Visivo: Rosso rubino intenso e carico; 
Olfattivo: Aromi intensi e persistenti di piccoli frutti di sottobosco, un po’ di humus, cuoio e un po’ di vegetale;
Gusto-olfattivo: Palato: buono il volume e la consistenza, corposo, strutturato ed elegante.
Tannino non secco e non astringente ma setoso e fitto; Può andare fino ad un lungo invecchiamento;

SCHEDA TECNICA

Tipo Rosso secco
Categoria Popular Premium
Zona di produzione San Costanzo (Pesaro-Urbino) – Marche
Vitigno 100% Sangiovese
Ubicazione vigneti 200 mt slm
Esposizione vigneti sud-est
Forma di allevamento l’impianto è a cordone speronato alto; cortina centrale
Età dell’impianto in media 7 anni
Tipologia terreno sabbio/argillosa
Ceppi per ettaro 3000
Resa per ettaro 7 Ton/Ha
Vendemmia prima decade di ottobre
Tipo di raccolta uve vendemmiate a mano ed in piccole casse
Vinificazione selezione delle uve in fase di raccolta e in cantina con utilizzo di tavolo vibrante e tavolo di cernita. Lunga macerazione di oltre 20 giorni e pigeage. Vinificazione e fermentazione termocontrollata in acciaio inox ed affinamento in bottiglia.
Titolo alcolomentrico 13,5% in vol.
Temperatura di servizio 18°

Etimologia del nome “Pikler”

Teresa Pichler o Pikler (1769-1834) è stata un’intelligente e raffinata attrice italiana, moglie di Vincenzo Monti, il maggior esponente della letteratura neoclassica italiana. La coppia soggiornava spesso a San Costanzo, soprattutto durante i mesi estivi. A Teresa Pikler i repertori biografici ottocenteschi dedicano una voce in quanto «ispiratrice di Ugo Foscolo»: com’è noto, il nome della Teresa delle Ultime lettere di Jacopo Ortis allude a quello della Pikler, per la quale Foscolo nutrì una passione infelice. Le biografie di Teresa si soffermano quasi esclusivamente su questa vicenda amorosa che tuttavia in un primo momento fu corrisposta; altre fonti mettono in rilievo la mondanità, la bellezza della donna e il suo carattere forte e pragmatico.

Figlia di Giovanni Pikler, uno dei più noti incisori di pietre preziose dell’Ottocento, continuo’ a recitare, sia in opere del marito, come il Caio Gracco che contribuì a portare al successo a Verona interpretando la parte di Cornelia, sia in altre tragedie, come il Filippo alfieriano.

Nonostante permangano numerosi dubbi sulla fedeltà coniugale di Teresa, lei rimase comunque sempre a fianco del marito e quando poté, lo sostenne, anche dal punto di vista economico, seguendolo pure nell’esilio parigino. Negli ultimi anni di vita di Monti, Teresa fu il suo più grande conforto, come si evince dalle numerose epistole che il poeta scrisse in quel periodo, e da alcune opere che le dedicò: il sonetto Per la lontananza della moglie (1822) e soprattutto la canzone libera.

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