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Píkler Selezione
20,50 €
Píkler
14,50 €
Colli Pesaresi Sangiovese D.O.C.
Colore rosso rubino intenso. Aromi intensi di piccoli frutti di bosco come mora e ribes. In bocca fresco e sapido con tannini ben integrati.
Descrizione
SELEZIONE DEL TERRITORIO
VITIGNO: 100% Sangiovese
UBICAZIONE VIGNETI: 200 metri slm con esposizione a sud – sud est
RESA PER ETTARO: 70 quintali
PERIODO DI RACCOLTA: prima decade di ottobre
VENDEMMIA: uve vendemmiate a mano in piccole casse
VINIFICAZIONE: selezione delle uve in fase di raccolta e in cantina con utilizzo di tavolo vibrante e tavolo di cernita. Lunga macerazione di oltre 20 giorni e pigeage. Vinificazione e fermentazione termocontrollata in acciaio inox ed affinamento in bottiglia.
TITOLO ALCOLOMETRICO: 13,5% vol
Calice di media ampiezza
Aperitivi, menù di carne. Piatto consigliato: grigliata mista di maiale
Temperatura di servizio 14-16°
Etimologia del nome
Teresa Pichler o Pikler (1769-1834) è stata un’intelligente e raffinata attrice italiana, moglie di Vincenzo Monti, il maggior esponente della letteratura neoclassica italiana. La coppia soggiornava spesso a San Costanzo, soprattutto durante i mesi estivi. A Teresa Pikler i repertori biografici ottocenteschi dedicano una voce in quanto «ispiratrice di Ugo Foscolo»: com’è noto, il nome della Teresa delle Ultime lettere di Jacopo Ortis allude a quello della Pikler, per la quale Foscolo nutrì una passione infelice. Le biografie di Teresa si soffermano quasi esclusivamente su questa vicenda amorosa che tuttavia in un primo momento fu corrisposta; altre fonti mettono in rilievo la mondanità, la bellezza della donna e il suo carattere forte e pragmatico.
Figlia di Giovanni Pikler, uno dei più noti incisori di pietre preziose dell’Ottocento, continuo’ a recitare, sia in opere del marito, come il Caio Gracco che contribuì a portare al successo a Verona interpretando la parte di Cornelia, sia in altre tragedie, come il Filippo alfieriano.
Nonostante permangano numerosi dubbi sulla fedeltà coniugale di Teresa, lei rimase comunque sempre a fianco del marito e quando poté, lo sostenne, anche dal punto di vista economico, seguendolo pure nell’esilio parigino. Negli ultimi anni di vita di Monti, Teresa fu il suo più grande conforto, come si evince dalle numerose epistole che il poeta scrisse in quel periodo, e da alcune opere che le dedicò: il sonetto Per la lontananza della moglie (1822) e soprattutto la canzone libera.